Svago e divertimento

Nel territorio di Bosa si trovano numerose spiagge, tra cui:

• Porto Managu
• Cumpoltitu
• S’Abba Druche
• Tentizzos
• Sas Covas • Bosa Marina (una zona della spiaggia di Bosa Marina è chiamata le Colonie perché d’estate sono ospitati i bambini iscritti in colonie di tutta l’Italia). Alcuni di questi edifici furono, un tempo, le strutture e gli impianti delle antiche tonnare.
• Turas
Inoltre altre calette (spesso identificate con nomi della tradizione popolare) sono presenti nel litorale bosano, quasi sempre raggiungibili solo in barca.

Eventi e manifestazioni

Gennaio 17 ,festa del Fuoco di Sant’Antonio, La messa si celebra nella Chiesa omonima e durante la celebrazione viene consegnato il pane benedetto.Verso sera nel piazzale della chiesa si accende un grande falò che viene benedetto dal cappellano.
Per questa occasione molte persone secondo l’usanza fanno tre giri a destra e tre a sinistra del fuoco per scongiurare il mal di pancia.Durante i giorni dei festeggiamenti si esibiscono gruppi folkloristici e vengono allestite delle bancarelle nelle quali si vendono i prodotti tipici.

Febbraio martedì grasso Il carnevale di Bosa, è caratterizzato da due mascherate tipiche che si tengono il martedì grasso. La mascherata del martedì’ mattina si chiama ” S’ Attitidu” (lamento) : le maschere sono vestite di nero, tengono in mano una bambola e piangono per il suo comportamento poco serio. Chiedono a tutte le donne , anche non mascherate , un pochino di latte per ristorare la bambola stanca e distrutta dai suoi costumi dissoluti. All’imbrunire le maschere si vestono di bianco e si pitturano il volto di nero, hanno un lampioncino colorato o un cestino con una candela e cercano “Giolzi” che rappresenta la ricerca del sesso]. La mascherata si conclude con un falò che brucia un pupazzo a simboleggiare la fine del carnevale e il ritorno alla vita normale.
Gli aspetti di “drammatizzazione” che caratterizzano il “Karrasegare” (come è chiamato localmente) hanno attirato l’attenzione di antropologi e studiosi del teatro.

Febbraio sabato grasso Festa delle Cantine, nella sera del sabato che precede il martedì grasso conclusivo, viene organizzata, nella via Carmine, ai piedi del quartiere medioevale di “Sa Costa”, la così detta “Festa delle Cantine”, iniziativa che, grazie alla ospitalità dei proprietari che offrono a tutti i convenuti vini e piatti tipici locali, ha un successo in crescita.

Il 28 Maggio festa dei due patroni santi Emilio e Priamo,si celebra la festa durante la quale vengono organizzate manifestazioni folkloristiche e musicali in onore dei due patroni della città.
Non esiste a Bosa una chiesa dedicata ai Santi, ma i Bosani, a loro tanto devoti, hanno voluto collocarli nell’altare della Cattedrale dove vengono ricoperti di fiori in occasione della festa.

Agosto 1° domenica La festa di Santa Maria Stella Maris (Santa Maria del Mare), si celebra la prima domenica di Agosto ed è una delle più importanti di Bosa.
La domenica mattina una processione di barche abbellite con bandierine, canne e fiori accompagna la Madonna lungo il fiume, dalla chiesa di Bosa Marina alla Cattedrale dove si celebra la messa.
Il pomeriggio, la stessa, fa rientro alla sua chiesa e se il mare lo permette, si arriva alla spiaggia dove si depone una corona e si recita una preghiera ai caduti in mare.
Il sabato e la domenica sera vengono organizzate manifestazioni folkloristiche accompagnate da spettacolari fuochi pirotecnici che i turisti attendono, gustando i prodotti tipici proposti dalle bancarelle che per l’occasione animano le vie di Bosa Marina.

Settembre 2° domenica Nostra Signora di Regnos Altos, la festa risale probabilmente al 1847, quando un bambino ritrovò tra le macerie del castello Malaspina, una statuina lignea della Madonna, probabilmente di origine tardo-medievale.

La statuetta fu chiamata “Nostra Signora di Regnos Altos” e fu esposta alla venerazione della gente nella chiesa di S.Andrea che si trovava all’interno del castello. La notizia si diffuse nella città e immediatamente da ogni paese accorse la gente per venerare la Madonna ritrovata. Da allora la statuina è conservata in una piccola nicchia nella chiesetta all’interno del castello. La chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos, ritenuta dagli studiosi antecedente alla costruzione del castello stesso (XIII Sec.), è di grande interesse storico artistico. Nel 1973, durante alcuni lavori di restauro, sotto uno strato di calce, furono casualmente scoperti degli affreschi di notevole pregio.

Questi, restaurati dalla Soprintendenza di Sassari, vengono attribuiti ad età giudicale. La festa nei primi decenni del secolo si svolgeva all’interno del castello. L’eco dei cori (gosos) che venivano improvvisati nella piazza d’armi per lodare la Madonna, risuonava in tutto il quartiere medievale di Sa Costa.

La celebrazione di Nostra Signora di Regnos Altos ricorre il sabato e la domenica della seconda settimana di Settembre. È questo sicuramente uno degli eventi più attesi dai bosani, non solo per l’aspetto religioso, ma anche per quello prettamente festaiolo e popolare.

La processione con la Madonna accompagnata dalla confraternita e dai gruppi folcloristici segue un percorso che si inerpica tra il castello e la Cattedrale dell’Immacolata, passando per il quartiere Medioevale di Sa Costa. Alcuni giorni prima di Regnos Altos il colle e le vie vengono addobbate dagli uomini con frasche, canne e bandierine.

Le donne, il sabato pomeriggio, nei vicoli, negli spiazzi e nelle grotte naturali del rione Sa Costa, in segno di devozione, allestiscono gli Altarittos, piccoli altari ornati di fiori e dei migliori pizzi di filet, ricamati dalle stesse, su cui si collocano pregiate madonne. La veglia e le preghiere sono accompagnate dalla festosità delle tavolate e delle rivendite all’aperto di vino, malvasia e semplici prodotti gastronomici (“fae a landinu”, “azzada”, lumache …), che si cucinano per l’occasione.

Chiese e monumenti di Bosa
• La cattedrale dell’Immacolata Concezione ( duomo), sorta su una preesistente costruzione risalente al XII secolo, più volte rimaneggiata in epoca successiva, è intitolata alla Madonna Immacolata. Venne realizzata a partire dal 1803, quando il Capitolo vescovile ne affidava il rifacimento al capomastro locale Salvatore Are al quale, in un secondo tempo si affiancherà il sassarese Ramelli. Il nuovo edificio venne solennemente consacrato –a cantiere ancora aperto– dal vescovo monsignor Murro nel luglio 1809, mentre per il completamento dei lavori si dovette attendere l’anno successivo. L’edificio è costituito da un’ampia navata voltata a botte in cui si aprono quattro cappelle sul lato sinistro e tre sul destro. L’ampio presbiterio rialzato è coperto da una cupola impostata su tamburo ottagonale. All’ingresso, a destra, si apre il cosiddetto Cappellone, che si presenta come un edificio autonomo dotato di altari e di un presbiterio rialzato coperto da una cupola. Sotto l’egida del vescovo Eugenio Cano, negli anni settanta dell’Ottocento, la cattedrale fu oggetto di interventi di abbellimento, che vanno dalle decorazioni pittoriche, realizzate dal parmense Emilio Scherer, al rifacimento dell’organo –originariamente costruito dal lucchese Giuseppe Crudeli nel 1810 e del quale si conserva la cassa neoclassica– operato nel 1875 dai fabbricanti modenesi Tommaso Piacentini e Antonio Battani di Frassinoro (Modena);
• la chiesa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos, antica cappella palatina del castello di Bosa, presenta al suo interno un ciclo di affreschi del XIV secolo;
• la chiesa di San Pietro extra muros, antica chiesa romanica lungo le sponde del fiume Temo, a breve distanza dal centro abitato;
• la chiesa di Sant’Antonio extra muros
• la chiesa di Santa Maria del Mare;
• la chiesa di Santa Croce;
• il convento dei Cappuccini;
• l’oratorio del Rosario;
• la chiesa ed il convento del Carmine;
• la chiesa campestre di Santa Giusta.
• Sa funtana manna
• Le vecchie concerie
• Il rione medioevale di Sa Costa
• Castello di Serravalle (1112), edificato in varie fasi sull’omonimo colle è caratterizzato dalla cinta muraria, lunga 300 metri, e da sette torri. Nella piazza d’armi del castello si trova la piccola chiesa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos. • Torre di Bosa, edificata sull’Isola Rossa al fine di contrastare e scoraggiare le incursioni dei Saraceni.
• Torre Argentina, lungo la costa in direzione di Alghero. faceva parte della rete di controllo e sorveglianza contro le incursioni saracene ed è collegata visivamente con tutte le altre torri simili (ad esempio quella dell’Isola Rossa e quella di Foghe/columbargia solo per citarne alcune.

Musei
La Collezione Permanente “Pinacoteca Antonio Atza” conserva le opere pittoriche di Antonio Atza, oltre ad alcune opere di artisti con i quali lo stesso Atza ebbe rapporti di amicizia (Stanis Dessy, Giovanni Thermes e Giovanni Pisano).
La Collezione etnografica Stara è una raccolta di strumenti agricoli e marinari risalenti alla fine dell’Ottocento, inizi del Novecento. È suddivisa in ventisei sezioni che trattano, ognuna, un mestiere differente.
Il Museo Casa Deriu, ospitato in un palazzo signorile ottocentesco, conserva l’arredo originale dell’epoca ed ospita la raccolta artistica del pittore Melkiorre Melis oltre ad un allestimento per mostre temporanee.

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